Che cos’è la depressione?
La depressione è il disturbo psicologico più diffuso nel mondo e ha conseguenze negative sulla sfera emotiva, cognitiva e somatica di coloro che ne soffrono tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che nel 2020 risulterà la seconda causa di disabilità.
Cosa comporta?
- Stato d’animo di tristezza, abbattimento, sentirsi giù per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno; la tristezza e l’angoscia sono di solito maggiori in un particolare momento della giornata, solitamente al mattino;
- Perdita di interesse e di piacere nei confronti di quelle attività che prima si svolgevano con piacere;
- Senso di valere poco, di essere un fallito, di essere inutile e senso di vuoto;
- Senso di colpa eccessivo, convinzione di essere indegno;
- Difficoltà a concentrarsi a lungo nelle cose che si fanno o di prendere decisioni, anche piccole;
- Incapacità di pensare lucidamente;
- Disturbi del sonno: chi è depresso si può svegliare troppo presto al mattino senza sentirsi riposato o può avere difficoltà nell’addormentarsi. Vi sono però persone depresse che dormono troppo;
- Cambiamenti nell’appetito: per lo più le persone depresse perdono l’appetito e dimagriscono, ma ve ne sono altre che mangiano di più, come se cercassero conforto nel cibo;
- Agitazione, irrequietezza o rallentamento; quest’ultimo si manifesta con una maggiore lentezza nel fare le cose;
- Riduzione dell’energia, facile stanchezza e spossatezza;
- Pensieri ricorrenti che non vale la pena di vivere o addirittura pensieri di morte e di suicidio.
Ciò che solitamente si osserva è una compromissione del modo di “funzionare” della persona in importanti aree della sua vita (lavoro, studio, rapporti interpersonali, cura di sé, tempo libero).
Quali sono i sintomi?
Si possono sintetizzare in quattro grandi aree: sintomi somatici, emotivi, comportamentali e cognitivi.
Sintomi somatici
- Problemi digestivi, mal di testa, dolori vari
- Palpitazioni e tachicardia
- Dolori muscolari che si spostano da una parte all’altra del corpo
- Dolori alle ossa e alle articolazioni
- Dolori addominali
- Senso di fatica
- Disturbi del sonno
- Sensazione di avere la testa vuota e confusa
- Stipsi e qualche volta diarrea
- Diminuzione dell’interesse sessuale
Sintomi emotivi
- Tristezza,
- Angoscia,
- Disperazione,
- Senso di colpa,
- Vuoto,
- Mancanza di speranza nel futuro,
- Perdita di interesse per qualsiasi attività,
- Irritabilità e ansia.
Sintomi comportamentali
- Riduzione dell’attività quotidiane,
- Isolamento sociale ,
- Comportamento passivo,
- Riduzione dell’attività sessuale,
- Tentativi di suicidio.
Sintomi cognitivi
- Rallentamento ideativo,
- Incapacità decisionale,
- Disturbi della concentrazione e della memoria,
- Ruminazione depressiva,
- Pensieri negativi su di sé, sul mondo e sul futuro,
- Idee di colpa, indegnità, rovina,
- Autosvalutazione,
- Autocommiserazione,
- Percezione del tempo rallentato,
- Percezione dell’attuale stato mentale come di una condizione senza fine.
Che tipi di depressione esistono?
Alcune forme depressive vengono dette stagionali, chi ne soffre si sente depresso durante i mesi invernali per poi migliorare durante l’estate. Per distimia si intende invece una forma prolungata e attenuata di depressione che lascia alla persona la capacità di adempiere ai propri impegni, ma non le permette di stare bene con se stessa, di funzionare al meglio e di realizzare le proprie potenzialità. Infine negli adolescenti la depressione si può manifestare con atteggiamenti ostili verso i famigliari e le autorità scolastiche e con la ricerca di situazioni rischiose.
Quali sono le cause?
- Fattori biologici. Si riferiscono alle alterazioni dei livelli di serotonina e noradrenalina; si tratta di sostanze chimiche che controllano la trasmissione degli impulsi nervosi nel cervello. Bassi livelli di noradrenalina portano a un calo dell’iniziativa; la diminuzione della serotonina porta a dormire male e a interagire peggio con gli altri e alla tendenza a pensare ossessivamente alle stesse cose.
- Fattori genetici. I familiari di primo grado di una persona con disturbo depressivo maggiore hanno un rischio 2-3 volte maggiore di avere nella loro vita un episodio depressivo. Ad essere ereditata geneticamente è la predisposizione a sviluppare più facilmente questo tipo di disturbo, non il disturbo vero e proprio.
- Cause psico-sociali. Il rischio di depressione è maggiore nelle persone tese, con scarsa stima di sé, che tendono al pessimismo e poco fiduciose nella propria possibilità di controllo sugli eventi. Sono stati identificati situazioni o eventi stressanti che possono favorire l’insorgere del disturbo. Tra di essi vi sono:
- Lutti;
- Separazioni coniugali o interruzioni di legami affettivi;
- Uscita dei figli da casa;
- Difficoltà nei rapporti con i famigliari;
- Gravi conflitti o incomprensioni con altre persone;
- Malattie fisiche, soprattutto se croniche, invalidanti e che compromettono la vita sociale e famigliare;
- Bocciature, cambiamenti di classe e scuola;
- Licenziamenti, fallimenti e problemi lavorativi;
- Cambiamenti di città, di casa e del giro di amicizie;
- Essere stati vittima di un reato o aver avuto dei problemi giudiziari.
Quali sono le conseguenze?
La depressione fa star male chi ne soffre e i suoi famigliari. Spesso è accompagnata da tendenza a lamentarsi, ricerca di attenzioni o al contrario da chiusura, irritabilità e insofferenza verso i propri sbagli e altrui. Inoltre può compromettere significativamente la qualità e quantità dell’attività scolastica e lavorativa. Il tono dell’umore depresso condiziona anche il rapporto con se stessi e il proprio corpo portando la persona a trascurare il proprio aspetto e la propria routine quotidiana. Infine si osserva spesso in chi ne soffre, la vergogna di essere depresso e di non riuscire a superare la patologia. Ciò innesca un circolo vizioso che peggiora la patologia stessa.
Come si cura?
Attraverso la terapia cognitivo-comportamentale si cerca di intervenire a tutti i livelli. Si insegna alla persona depressa a gestire meglio i suoi pensieri, il suo umore, le sue reazioni fisiologiche e il suo comportamento, in modo che possa superare la depressione e raggiungere i suoi scopi nella vita.
A livello cognitivo, si interviene attraverso le tecniche delle terapia cognitiva in modo che la persona possa modificare i suoi pensieri distorti in senso cognitivo e inizi a pensare in modo più realistico. Sul piano dell’umore, si insegnano tecniche di autocontrollo al fine di contenere e gestire meglio le emozioni negative. A livello fisiologico, si insegna l’uso dell’immaginazione, della meditazione e delle tecniche di rilassamento per sedare il corpo e focalizzare l’attenzione. Inoltre si utilizzano tecniche comportamentali come la programmazione di attività e l’addestramento all’assertività per aiutare la persona a comportarsi in modo più costruttivo.
BIBLIOGRAFIA
Leveni, D., Michielin, P., & Piacentini, D. (2018). Superare la depressione. Un programma di terapia cognitivo comportamentale. Trento: Erickson
Klosko, J.S., Sanderson W.C. (2001). Trattamento cognitivo-comportamentale della depressiona. Mcgraw-Hill